VANCOUVER
Vancouver è stata l’ultima città di frontiera, per i movimenti migratori dall’Europa. Fino a cento anni fa ancora ci vivevano cowboy e indiani. Echi degli antichi insediamenti vittoriani si trovano ancora oggi nel quartiere di
Gastown. Il distretto prende il nome da John ‘Gassy Jack’ Deighton, un navigatore inglese che abbandonò il mare per aprire una birreria, creando l’unico momento di svago per i minatori alla ricerca dell’oro, nel 1862. La storia racconta che Deighton chiese aiuto ai lavoratori per costruire la taverna, in cambio di una bevuta gratuita. Nel giro di ventiquattro ore il Globe Saloon era già in affari. Quando il centro della città fu spostato e Gastown divenne una sorta di magazzino malfamato, il quartiere rischiò di essere demolito, ma gli abitanti si ribellarono, riuscendo a farlo designare area storica. Oggi i palazzi vittoriani sono diventati ristoranti, bar, boutique e gallerie d’arte, dove si vendono soprattutto, a prezzi elevati, opere degli indiani nativi, chiamati
First Nations. La presenza dell’arte dei nativi è qui più visibile che nel resto del Canada. Opere e testimonianze della vita degli indiani, come totem, maschere, canoe e tende, si possono trovare nel bellissimo
Museo dell’Antropologia.
Nei ristoranti, oltre a specialità di tutto il mondo, essendo Vancouver città multietnica, non mancano anche le delizie culinarie del luogo, tra cui quelle degli indiani, ovvero l’appetitosa cucina del Nordoverst del Pacifico e quella della West Cost, in cui abbondano salmone e cibi organici. La prima privilegia ingredienti freschi e i migliori prodotti di stagione, come le ciliegie Okanagan o le patate Yukon Gold, la seconda trasforma i classici piatti nordamericani, dove troneggiano costolette di maiale e ali di pollo, con tecniche di fusione e ingredienti internazionali.
Se poi si vuole provare l’ebrezza di attraversare un ponte di legno sospeso sul fiume, il
Capilano River è un’esperienza da non perdere. Lungo circa 135 metri, a 69 metri di altezza dal fiume, il ponte non è più fatto di corda e tavole di legno come un tempo, ma l’apparenza è molto simile e l’emozione è quella di trovarsi in un film con John Wayne. Il ponte collega un’area ricca di totem e reperti indiani a un parco naturale di alberi dal diametro colossale.
Vancouver, detta la porta dell’Asia, è anche uno snodo economico cruciale per il mercato dell’est. Non è un caso, dunque, che qui si possa trovare un ottimo sushi giapponese e gustare a ogni ora il dim sum, assaggini di specialità cinesi, nelle metropoli canadesi molto di moda. In città esistono ben due Chinatown e la comunità cinese è tra le più vaste e antiche del mondo. Nel tardo Ottocento era Vittoria, la capitale del British Columbia che si trova nella Vancouver Island, l'Isola di Vancouver, scalo di arrivo delle navi dall’Asia. Ma era a Vancouver, presto soprannominata Salt Water City, la Città dell’acqua salata, che i nuovi arrivati sceglievano di insediarsi. La Chinatown, che si trova a downtown (il centro), al contrario della maggior parte delle Chinatown nel resto mondo, è pulita, ricca e ordinata.
Questa è la più bella città del Canada. Le colline su cui si erge Vancouver insieme ai suoi numerosi ponti, offrono straordinari panorami sull'oceano, le baie e la città stessa. Un clima mite (a confronto con gli standard canadesi) e una movimentata atmosfera di stile californiano la rendono talmente particolare che ne vanno pazzi perfino i suoi vicini statunitensi. Il centro di Vancouver offre un intricato mosaico di attrazioni, dal rinomato fascino vittoriano dell'antica zona di Gastown, alle distese di smeraldo di Stanley Park che è uno dei più bei parchi cittadini del mondo. Poi ci sono le famose spiagge e le onde dove fare surf come a Wreck Beach e molti sentieri per camminare, luoghi dove praticare rafting e oasi per i picnic, tutti facilmente raggiungibili dalla città. La vicina Vancouver Island è ricca di bellezze naturali, inclusa la possibilità di andare a osservare le balene. È superfluo dire che in estate a Vancouver ci si può ritrovare tra la folla!